“Campania Insolita e Segreta” è una lettura nuova, fuori dai canoni e di conseguenza lontana dagli schemi e dai percorsi consueti.
Ci aiuterà nel delineare un viaggio diverso, passeggiando in luoghi pressochè sconosciuti che nascondono tesori meravigliosi.
Siamo felici di potervi accompagnare alla scoperta della bellezza della nostra Terra ancora di più di questi piccoli gioielli nascosti.
Iniziamo con Palazzo Mondo (raffigurato anche sulla copertina del libro) a Capodrise luogo davvero suggestivo ed estremamente elegante.
Edificato nel XVIII secolo, di questo bellissimo palazzo, è visitabile il primo piano. Gli ambienti sono sontuosi ed opulenti, prezioso il salotto d’angolo ricco di dipinti e con meravigliosi motivi architettonici a tromp-l’oeil.
Fu abitato fino al 1789 da Domenico Mondo (autore delle otto figure allegoriche raffiguranti le virtù che arricchiscono ulteriormente il salotto su menzionato), dopo il restauro è stato a lui dedicato dagli attuali proprietari (la famiglia Tartaglione).
Scopriamo insieme angoli nascosti…
Ancora proseguiamo con il Giardino dei Duchi di Guevara di Bovino a Recale…il giardino del dubbio: sospeso tra ordine e disordine, simmetria ed asimmetria.
Creato alla fine del XVIII secolo dalla Duchessa Maria Suarda Guevara di Bovino – dama di compagnia della regina Maria Carolina – ebbe la concessione del re per poter essere irrigato!
Disegnato secondo il modello “all’italiana” fu rivisitato negli anni successivi per adeguarlo alle mode del momento piantando alberi che, di conseguenza, vennero lasciati allo stato naturale.
Cosa vedere a Caserta ed in provincia: itinerari insoliti.
Ci spostiamo verso Sessa Aurunca, qui andiamo alla scoperta della Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo, il patrimonio artistico di questa Chiesa è unico per più ragioni:
in primo luogo i mosaici del XII secolo, che ricoprono 152 metri quadrati del pavimento, rappresentano una testimonianza quasi unica dell’arte musiva allessandrina.
L’ambone della cattedrale inoltre è il più bello e il più elegante dell’arte siculo-normanna del XVIII secolo.
Siamo a Sessa Aurunca e non possiamo non omaggiare anche Matidia (sorella di Vibia Sabina moglie dell’imperatore Adriano), la scultura – tra le poche al mondo in marmo bianco e nero – è custodita nel castello fatto ampliare da Federico II.
Passeggiando per le stradine del centro storico di Sessa Aurunca sguardi attenti scorgeranno tronconi di colonne, capitelli, fregi o iscrizioni che compaiono come paracarri agli angoli dei palazzi, o in bella mostra a nobiliare facciate e portoni.
Teatro romano foto E. Taricco Matidia foto E. Taricco
A poca distanza, nella piccola frazione di Rongolise, troviamo la Chiesa rupestre di Santa Maria in Grotta.
Superando la facciata moderna, di discutibile bellezza, ammireremo gli interessantissimi affreschi eseguiti tra l’XI e il XIII secolo che decorano le due grotte scavate nella collina di tufo.
Santa Maria in Grotta Santa Maria in Grotta
Ancora continuiamo la nostra esplorazione…
Siamo ora a Teano! Qui troveremo il più antico teatro d’Italia – riaperto dopo un lungo periodo di chiusura – la cui cavea era completamente sostenuta da un sistema di volte.
Un vero tesoro nascosto, al quale anche il bellissimo Museo archeologico di Teanum Sidicinum, ha dedicato un intero settore.
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A Carinola scopriremo ancora due piccoli gioielli!
La Basilica di Santa Maria in Foro Claudio e il convento di San Francesco.
Santa Maria in Foro Claudio, nella frazione di Ventaroli, è una piccola basilica paleocristiana fondata fra il V ed il VI secolo d.C. sui resti di un tempio romano.
Gli affreschi che la decorano – eseguiti tra l’XI ed il XVI secolo – in particolare quelli dell’abside centrale mantengono colori luminosi e intensi.
Di quelli sulla navata destra, raffiguranti il Giudizio Universale, restano alcune scene davvero curiose: i commercianti – così come gli artigiani – disonesti vengono rappresentati nell’inferno e le didascalie sono scritte in napoletano 🙂
Il convento di San Francesco invece è posto su una collina che guarda su Carinola.
Del complesso conventuale, oggi sede dellOrdine Francescano Frati Minori, le prime informazioni documentate giungono a partire dal 1330 circa.
Secondo la tradizione, il luogo conserva la grotta che ospitò per breve tempo san Francesco durante il suo itinerario di visita ai luoghi francescani della Campania.
Concludendo… una piccola curiosità… Matilde Serao, che a Ventaroli ha trascorso parte dell’infanzia, descrive così il borgo
«Ventaroli è anche meno di un villaggio né voi lo troverete nella carta geografica: è un piccolo borgo nella collina più vicino a Sparanise che a Gaeta. Vi sono duecentocinquantasei anime, tre case di signori, una chiesa tutta bianca ed un cimitero tutto verde; vi è un gobbo idiota, una vecchia pazza e un eremita in una cappelluccia.»
Ecco, infine siamo tornati… Cas’E è un punto di partenza perfetto per scoprire la città e la provincia, ma non solo… venite da noi e con noi!