Luigi Lo Cascio

Luigi Lo Cascio, ospite a Cas’E durante una tournée, con generosità mi ha donato questa lettura dal suo primo romanzo Ogni ricordo un fiore https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/ogni-ricordo-un-fiore/

Un libro importante e profondo, il racconto di un uomo, del suo lento viaggiare da Palermo a Roma a bordo di un treno.

Il suo tentativo di essere uno scrittore, duecento e più incipit che racchiudono le sue paure, le ossessioni ed i desideri.

Avrei voluto tanto poter dire: “Mi chiamo Paride Bruno e di mestiere faccio lo scrittore”. Ma fatti e risultati non hanno mai deposto a mio favore.

Ho amato ogni pagina. Alcune le ho lette più volte, non è un libro facile questo. Sono andata avanti e poi tornata indietro sottolineando passaggi e riflettendo e mi sono fatta domande. Ecco questo è un libro che ti lascia dentro domande. Ed è uno di quei libri che riponi sul comodino perchè il desiderio di rileggere una pagina può arrivare alla fine di un giorno vissuto durante il quale, forse, riesci a darti una risposta.

«Abbiamo tutta la notte per completare questa cosa appena cominciata; ma prima voglio descriverti per filo e per segno ogni passaggio, ogni snodo, minuziosamente ogni gesto, ogni parola che pronuncerò da adesso in poi, ogni tua reazione – è facile prevedere come risponde un corpo a questo tipo di stimolazioni – tutto ti dirò così che conoscendo già i dettagli dell’azione e avendo consumato la paura e il terrore già durante il mio racconto, quando vivrai davvero questa notte spaventosa non sarai distratta dall’urgenza di volere piangere o implorare e forse proverai il piacere immenso di chi mastica il dolore a bocca chiusa.»

E c’è anche tanta Sicilia in questo libro, la Sicilia di Luigi Lo Cascio, nei paesaggi e nei colori, nei ricordi e nei luoghi del protagonista, nella “parlata” dei passeggeri, nelle contraddizioni che caratterizzano questa meravigliosa Isola.

L’eloquenza in Sicilia è dei morti. Oppure di chi si reputa immortale. Ma in ogni caso stravince il segreto.